Tematica Animali preistorici

Aquilolamna milarcae Vullo et al., 2021

Aquilolamna milarcae Vullo et al., 2021

foto 2005
Ill.: Apokryltaro
(Da: en.wikipedia.org)

Phylum: Chordata Haeckel, 1874

Subphylum: Vertebrata Cuvier, 1812

Classe: Chondrichthyes Huxley, 1880

Ordine: Lamniformes Berg L.S. , 1958

Famiglia: Aquilolamnidae Vullo et al., 2021

Genere: Aquilolamna Vullo et al., 2021

Descrizione

Si pensa che l’Aquilolamna era un elasmobranchio, ma la sua tassonomia è ancora discussa, nonostante l'olotipo sia un corpo fossilizzato ottimo, non ci sono denti, che sono importanti per la tassonomia degli squali; si presume che si siano disconnessi e persi dopo la morte dell'individuo, ma è possibile che siano preservati più in fondo. La pelle dell'esemplare potrebbe essere solo dei batteri fossilizzati. Per il momento è classificato come Lamniformes dopo la sua originale descrizione basata su similarità morfologiche ad altri membri della famiglia. Ma, per colpa delle sue caratteristiche strane, altri paleontologi hanno riserve su come classificarlo, e serviranno ulteriori studi. Ed è sospettato che l’Aquilolamna può essere strettamente allineato con Cretomanta, un neoselacho estinto di tassonomia incerta descritta nel 1990 da dei denti trovati in Texas (poi altri denti simili trovati in Canada e Colorado). Il Cretomanta visse attorno allo stesso tempo di Aquilolamna, e date le loro similarità, tutt'è due possono appartenere a una stessa famiglia. L’Aquilolamna ha una varietà di adattamenti strani che lo differenziano da tutti gli squali viventi ed estinti. Il corpo era simile ad un siluro, la coda era come nella maggioranza degli squali, e aveva un paio di pinne pettorali la cui distanza da punta a punta superava la lunghezza del corpo. In base a questi elementi e al capo largo, è stato ipotizzato che Aquilolamna fosse un filtratore che si nutriva di plancton e che la manta, apparsa nei fossili milioni di anni dopo, presenterebbe con Aquilolamna una forma di convergenza evolutiva, anche se le mante "volano" nell'acqua sbattendo le loro pinne e lo squalo aquila probabilmente "planava" con l'aiuto delle sue lunghe pinne, spingendosi solo con la coda. L’Aquilolamna è stato descritto a partire da un fossile ben conservato di un unico esemplare, contenente uno scheletro completo e potenziali impressioni della pelle, nel 2012, da un lavoratore sconosciuto di una cava in Vallecillo nello stato di Nuevo León in Messico. Il fossile ha interessato un paleontologo locale Margarito González González, che prese l'esemplare e lo preservò. E nel seguente anno, ottenne molta attenzione nelle conferenze paleontologiche; è infine descritto nel 2021. Probabilmente coesisteva con rettili marini, come Mauriciosaurus, ammoniti, pesci ossei degli ordini ittiodectiformi e Crossognatiformi. I predatori in cima alla catena alimentare erano squali ginsu. L'estinzione ddell’Aquilolamna può essere stata causata dalla diminuzione del plancton prodotta dall'acidificazione dei oceani in coincidenza con l'estinzione di massa del Cretaceo-Paleocene. La sua nicchia ecologica, rimasta vuota, fu poi riempita dalle mante e altri gruppi affini.

Diffusione

L’Aquilolamna probabilmente viveva in un bioma pelagico nel periodo Turoniano del cretacico superiore, attorno a 93 milioni di anni fa. La formazione dov'è stato trovato, in Agua Nueva, è ritenuta composta da sedimenti depositatisi in acque poco profonde di una piattaforma continentale.

Bibliografia

–Vullo, Romain; Frey, Eberhard; Ifrim, Christina; González, Margarito A. González; Stinnesbeck, Eva S.; Stinnesbeck, Wolfgang (2021-03-19). "Manta-like planktivorous sharks in Late Cretaceous oceans". Science. 371 (6535): 1253-1256.
–Pérez Ortega, Rodrigo (15 April 2021). "This ancient shark fossil is exquisite. But some researchers wonder if they'll be able to study it". Www.science.org.


05702 Data: 17/03/2023
Emissione: Animali preistorici
Stato: Mexico
Nota: Emesso in una striscia
di 3 v. diversi